16/11/2018
Ciattè e delfino d'oro, ieri le premiazioni. Riconoscimenti per gli Assistenti Sociali
De Ritis, Sereni, Pedicini. Tutti i riconoscimenti ai “benefattori” di Pescara
Premi anche al gesuita padre Piva, alla poetessa Di Gregorio
e (alla memoria) alla giornalista e storica dell’arte Silvia Dell’Orso
di YLENIA GIFUNI
DA IL CENTRO DELL' 11 OTTOBRE - L’allegria disincantata del regista e sceneggiatore Enrico Vanzina che ha portato un pezzo di Pescara tra i personaggi più celebri della commedia all’italiana. L’umiltà e il sorriso del sacerdote Padre Pino Piva, per un decennio punto di riferimento per la parrocchia dei Colli. La tenacia e il carisma della maestra Paola Sereni che, alla fine degli anni Cinquanta, rivoluzionò l’exquartiere 3 con le sue lezioni appassionate, rimaste nella mente di generazioni di studenti, e i metodi di insegnamento innovativi. L’ostinazione della cronista Silvia Dell’Orso, alla perenne ricerca di qualcosa di bello da raccontare
Sono solo alcuni degli uomini e delle donne che, come ha rimarcato ieri il sindaco Marco Alessandrini, «hanno fatto del loro meglio per realizzare la propria vocazione, il proprio sogno e il proprio generoso desiderio di essere utili agli altri» e per questa ragione sono stati premiati con il tradizionale Ciattè o il Delfino d’oro.
Sono solo alcuni degli uomini e delle donne che, come ha rimarcato ieri il sindaco Marco Alessandrini, «hanno fatto del loro meglio per realizzare la propria vocazione, il proprio sogno e il proprio generoso desiderio di essere utili agli altri» e per questa ragione sono stati premiati con il tradizionale Ciattè o il Delfino d’oro. Il comitato dei saggi, presente ieri mattina durante il consiglio comunale solenne per la consegna delle benemerenze civiche in occasione della festa di San Cetteo, ha insignito cinque personalità del Ciattè d’oro: il doppiatore, attore e insegnante di recitazione Roberto Pedicini, Silvia Dell’Orso (riconoscimento alla memo- ria), la poetessa e scrittrice Nicoletta Di Gregorio, vice- presidente della Fondazione PescarAbruzzo, il musicista e compositore Patrick De Ritis e Paola Sereni, già medaglia d’oro del ministero dei Beni culturali.
Invece Enrico Vanzina e Padre Pino Piva, pescaresi di adozione, hanno ricevuto il Delfino d’oro.
Inoltre, “Benemerenze con valore di encomio” sono state consegnante anche al team del Coc (Centro operativo comunale) e delle assistent sociali attivi durante l’emergenza dello sgombero delle palazzine Ater in via Lago di Borgiano, e alle dirigenti degli istituti comprensivi in pensione Cornelia Berardinelli, Annarita Bini, Assunta D’Emilio, Roberta Dalla Ragione, Maria Luisa Sasso. A premiare i cosiddetti «portatori di storie d’amore per la vita e per la città, nelle espressioni più libere, vere e luminose», il sindaco e il presidente del consiglio Francesco Pagnanelli, di fronte a una platea attenta e partecipe, formata dal prefetto Francesco Provolo, dal questore Francesco Misiti, dall’arcivescovo monsignor Tommaso Valentinetti e da alte personalità del mondo delle istituzioni, della chiesa e delle forze dell’ordine.
«Mi sono innamorato di Pescara a 7 anni», racconta Pedicini, che per l’occasione ha ricevuto il premio simu- lando la voce di Gatto Silvestro, uno dei tanti personaggi che ha doppiato nella sua carriera, «mio padre mi por- tò al mare a Porta Nuova dove mangiai un panino e giocai con la sabbia. Venivo da Benevento, ma questa città mi prese il cuore e l’anima. Come Arbore si sente napoletano, io invece mi sento pescarese e, nonostante che a 19 anni avessi fretta di andare via a Roma, adesso dico che in un mondo globalizzato si possono creare tante opportunità anche qui».
E se la poetessa Di Gregorio dedica l’onorificenza alla madre 98enne, presente in sala «perché la nostra società si basa sulle solide radici della famiglia», la maestra Sereni ricorda invece con affetto i suoi tanti studenti di Villa del Fuoco, di Brittoli, Corvara e Scafa: «L’insegnante è il mestiere più bello del mondo», dice dopo la premiazione, «se po- tessi, ritornerei in classe an- che ora». Infine Padre Pino, oggi impegnato in una mis- sione in Albania, pur confessando di non amare gli arrosticini, riconosce a Pescara il merito di essere «un luogo aperto che accoglie chiunque, dove ci sono tante persone che lavorano in maniera silenziosa per il bene comune».